La nota 48 riguarda la prescrizione
degli antagonisti dei recettori H2 (cimetidina, ranitidina,
roxatidina, famotidina, nizatidina) e degli inibitori di pompa protonica (esomeprazolo,
lansoprazolo, omeprazolo, pantoprazolo e rabeprazolo).
La prescrizione di tali farmaci a
carico del SSN è limitata ai seguenti periodi di trattamento e alle seguenti
condizioni:
-
durata di trattamento 4 settimane (occasionalmente 6 settimane)
-
ulcera duodenale o gastrica positive per Helicobacter pylori (H. pylori)
-
per la prima o le prime due settimane in associazione con farmaci eradicanti l’infezione
-
ulcera duodenale o gastrica H. pylori-negativa (primo episodio)
-
malattia da reflusso gastroesofageo con o senza esofagite (primo episodio)
-
-
durata di trattamento prolungata, da rivalutare dopo un anno
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sindrome di Zollinger-Ellison
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ulcera duodenale o gastrica H. pylori-negativa recidivante
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malattia da reflusso gastroesofageo con o senza esofagite (recidivante)
-
Background scientifico
L’ulcera
duodenale e associata a infezione da H. pylori nel 90-95% dei casi e l’ulcera
gastrica nel 75-85%.
È stato dimostrato da numerosi trial
randomizzati e da metanalisi che l’eradicazione
dell’infezione previene le recidive dell’ulcera,
riducendole al 5-10% o meno. L’eradicazione è efficace nei linfomi gastrici H.
pylori positivi a basso grado di malignità. Il trattamento eradicante è
fortemente raccomandato nell’ulcera duodenale e nell’ulcera gastrica, e lo è con
particolare enfasi nei soggetti che hanno sofferto un’emorragia da ulcera, per
la prevenzione di risanguinamenti.
La malattia da reflusso
gastroesofageo (MRGE), con o senza esofagite, ha tendenza alle
recidive, che possono accentuare il danno esofageo ed esitare in metaplasia
dell’epitelio a rischio di evoluzione neoplastica (esofago di Barrett). Nei
soggetti oltre 45 anni, se la sintomatologia da reflusso è grave, o continua, o
recidivante, è fortemente raccomandata l’endoscopia. Per il trattamento della
malattia da reflusso, particolarmente se associata ad esofagite, i farmaci più
efficaci sono gli inibitori di pompa protonica, che nella maggior parte dei casi
sono sufficienti per somministrazione discontinua e/o a dosi ridotte.
Non ci sono prove convincenti di
efficacia del trattamento eradicante nella dispepsia non ulcerosa. Dopo
gli iniziali risultati contrastanti, infatti, almeno quattro trial pubblicati
negli ultimi due anni hanno dato risultati concordanti che dimostrano
l’inefficacia della terapia eradicante.
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