La nota 13 riguarda le modalità di rimborso nella prescrizione dei farmaci ipolipemizzanti. Essa è stata revisionata a fine marzo 2013 dall’AIFA, modificando quanto introdotto a fine novembre 2012 in seguito alla pubblicazione delle nuove Linee Guida ESC/EAS sul rischio cardio-vascolare.
I farmaci rimborsabili in base a quanto di seguito riportato sono quelli elencati nella seguente tabella.
Farmaci
ipolipemizzanti
|
Fibrati
-
bezafibrato
-
fenofibrato
-
gemfibrozil
|
Statine
-
simvastatina
-
pravastatina
-
fluvastatina
-
lovastatina
-
atorvastatina
-
rosuvastatina
|
Altri
-
PUFA-N3 (***)
-
Ezetimibe
|
*** non si applica la nota
13 per i PUFA-N3 (Omega-3) nell’indicazione
"Prevenzione secondaria in soggetti con pregresso infarto miocardico"
"Prevenzione secondaria in soggetti con pregresso infarto miocardico"
La
nota 13 è molto articolata e prende in considerazione le seguenti indicazioni terapeutiche:
-
ipercolesterolemia non corretta dalla sola dieta e ipercolesterolemia poligenica
-
dislipidemie familiari
-
dislipidemie
associate a patologie o a farmaci
Ipercolesterolemia non
corretta dalla sola dieta e
ipercolesterolemia poligenica
ipercolesterolemia poligenica
Sappiamo tutti che la malattia aterosclerotica cardiovascolare (CVD) rimane, a livello mondiale, la causa principale di morte prematura.
È quindi auspicabile, nell'ambito delle cure primarie, il controllo dei livelli di colesterolemia della popolazione.
La nota 13, identifica nella presenza di ipercolesterolemia LDL non corretta dalla sola dieta, la condizione necessaria per l'ammissione dei pazienti al trattamento rimborsabile; essa però non identifica un valore soglia per l'inizio della terapia ma stabilisce il target terapeutico (TT LDL colesterolo) in base a una Stratificazione del Rischio di malattia coronarica, secondo i dettami delle Linee Guida ESC/EAS sul rischio cardio-vascolare.
La stima del rischio cardiovascolare rappresenta il momento fondamentale nell'inquadramento del paziente e nella successiva gestione. Per effettuare questa stima nei pazienti senza evidenza di malattia, si raccomanda l'uso di carte apposite. Tra le numerose carte del rischio attualmente disponibili, si raccomanda di fare riferimento a quelle del progetto SCORE che prendono in considerazione solo gli eventi fatali di natura cardiovascolare.
Secondo il modello SCORE, si definiscono a rischio elevato i soggetti che hanno una probabilità di eventi fatali >0,5% per anno nei successivi 10 anni.
Quella che segue è la carta del rischio allegata alla nota 13 e mutuata dalle nuove Linee Guida ESC/EAS.
In essa il rischio
cardio-vascolare è calcolato in funzione della pressione arteriosa sistolica,
della colesterolemia totale e della propensione al fumo di sigaretta.
I risultati ottenuti da
tale carta vanno poi posti in relazione con altri parametri del paziente a noi
noti in modo da definire una stratificazione del rischio cardiovascolare.
La categoria di rischio moderato contenuta dalle
linee guida ESC per il trattamento delle dislipidemie (basata sui valori di
colesterolo totale), è stata differenziata nelle categorie di rischio medio e
moderato, anche per tenere conto dell’aggiustamento per i valori di colesterolo
HDL.
Stratificazione del rischio cardiovascolare
Livello di Rischio
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RISK SCORE per CVD fatale a 10 anni
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Pazienti con rischio basso
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- risk SCORE < 1%
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Pazienti con rischio medio
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- risk SCORE 2 - 3%
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Pazienti con rischio moderato
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- risk SCORE 4 - 5%
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Pazienti con rischio alto
|
- risk SCORE ≥ 5% e < 10%
- Pazienti con dislipidemie familiari
- Pazienti con ipertensione severa
- Pazienti diabetici senza fattori di rischio CV e senza danno d'organo,
- Pazienti con IRC moderata (FG 30-59 ml/min/1,73m2)
|
Pazienti con rischio molto alto
|
- risk score ≥10%
- Pazienti con malattia coronarica (CHD), stroke ischemico, arteriopatie periferiche (PAD), pregresso infarto, bypass aorto-coronarico
- Pazienti diabetici con uno o più fattori di rischio CV e/o markers di danno d'organo (come la microalbuminuria)
- Pazienti con IRC grave (FG 15-29 ml/min/1,73m2)
|
Una volta stratificato il rischio possiamo calcolare il target terapeutico del TT LDL Colesterolo secondo tale tabella:
Livello di Rischio
|
TT LDL Colesterolo
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Pazienti con rischio basso
| |
Pazienti con rischio medio
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<130 mg/dl
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Pazienti con rischio moderato
|
<115mg/dl
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Pazienti con rischio alto
|
< o = 100mg/dl
|
Pazienti con rischio molto alto
|
< o = 70mg/dl
riduzione di almeno il 50% del colesterolo LDL
|
Solo dopo tre mesi di dieta adeguatamente proposta al paziente ed eseguita in modo
corretto, e dopo aver escluso le cause di dislipidemia familiare o dovute ad
altre patologie (ad esempio l'ipotiroidismo oppure patologie HIV correlate) si
può valutare, a partire dai soggetti con rischio medio, l'inizio della terapia farmacologica secondo il seguente schema:
Ipercolesterolemia non corretta dalla sola dieta, seguita per almeno tre mesi °, e
ipercolesterolemia poligenica secondo i criteri altrove specificati
| |||
CATEGORIE DI
RISCHIO
(individuazione del livello di
rischio come da tabella I) |
Target
terapeutico
Colesterolo
LDL in mg/dL |
Farmaci prescrivibili a carico del SSN in funzione
del raggiungimento del target scelta | |
Farmaco 1° scelta (*)
|
Farmaco 2° scelta o associazione
| ||
Pazienti con rischio medio
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Colesterolo
LDL <130
|
Modifica dello stile di vita per almeno 6 mesi
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simvastatina
pravastatina fluvastatina lovastatina atorvastatina(**) |
Pazienti con rischio moderato
|
Colesterolo
LDL <115
|
simvastatina
pravastatina fluvastatina lovastatina atorvastatina (**) | |
Pazienti con rischio alto
|
Colesterolo
LDL <100
|
simvastatina
pravastatina fluvastatina lovastatina atorvastatina (**)
Preferenzialmente
atorvastatina se
necessaria riduzione del
colesterolo LDL > 50%
|
Rosuvastatina,
Ezetimibe più statine
(in associazione
estemporanea o
precostituita) (**)
|
Pazienti con rischio molto alto
|
Colesterolo
LDL <70
(riduzione di almeno il 50% del colesterolo LDL)
|
atorvastatina §
pravastatina fluvastatina lovastatina simvastatina (**) §
rosuvastatina nei
pazienti in cui ci sia stata evidenza di effetti collaterali severi nei primi 6 mesi di terapia con altre statine |
Ezetimibe più statine
(in associazione
estemporanea o
precostituita) (**)
|
PARTICOLARI
CATEGORIE DI
PAZIENTI
| |||
Pazienti in trattamento
con statine con HDL
basse (<40 mg nei M e
50 nelle F) e/o trigliceridi
elevati (> 200mg/dl)
|
Fibrati ^
| ||
(°) La terapia dovrebbe essere intrapresa contemporaneamente alla modifica dello stile di vita nei pazienti a rischio molto alto con livelli di C-LDL >70 mg/dL e in quelli a rischio alto con livelli di C-LDL >100 mg/dL.
(*) Per i pazienti con livello di rischio basso (score 0-1%) è indicata solamente la modifica dello stile di vita.
(**) Nei pazienti che siano intolleranti alle statine, per il conseguimento del target terapeutico è rimborsato il trattamento con ezetimibe in monoterapia
§ Nei pazienti con sindromi coronariche acute o in quelli sottoposti a interventi di rivascolarizzazione percutanea è indicata atorvastatina a dosaggio elevato (>40 mg).
^ Il farmaco di prima scelta è il fenofibrato per la maggiore sicurezza di uso nei pazienti in terapia con statine; la combinazione di statine e gemfibrozil è invece associata ad un aumentato rischio di miopatia.
|
Scelta la
statina da introdurre in terapia è necessario assicurare la sua ottimizzazione
prima di prendere in considerazione la sua sostituzione o la sua associazione.
In
seguito, l'impiego di altri medicinali (rosuvastatina, o associazione di statine
con ezetimibe) possono essere effettuati solo quando il trattamento con
atorvastatina, pravastatina o simvastatina a dosaggio adeguato si sia dimostrato
insufficiente al raggiungimento del TT LDL-Colesterolo dopo almeno 6 mesi di
terapia.
Per i
pazienti con dislipidemia aterogenica (TG>200 mg/dl, HDL<34 mg/dl) e per quelli
con ipertrigliceridemia i farmaci di seconda linea da somministrare in
associazione sono i fibrati. Tra questi ultimi farmaci l’unico con evidenza di
sicurezza di uso nei pazienti in terapia con statine è il Fenofibrato.
I PUFA-N3
sono da considerarsi farmaci di terza linea.
Al fine
dell'appropriatezza prescrittiva, che tiene nel dovuto conto soprattutto il
migliore trattamento del paziente, sarà essenziale il monitoraggio clinico del
paziente al fine di poter documentare il momento e le cause che richiedano la
sostituzione della terapia o la terapia di associazione.
È poi
infine da sottolineare che l’uso dei farmaci ipolipemizzanti deve essere
continuativo e non occasionale così come il controllo degli stili di vita
(alimentazione, fumo, attività fisica, etc.).
Come può
vedersi, quindi, accanto
a ciascun target terapeutico, la nota 13 identifica il trattamento di prima
scelta per la terapia d’ingresso. L’impiego di farmaci di seconda ed
eventualmente terza scelta può essere ammesso solo quando il trattamento di
prima linea a dosaggio adeguato e per un congruo periodo di tempo si sia
dimostrato insufficiente al raggiungimento della riduzione attesa del
colesterolo LDL e/o della riduzione di almeno il 50% del colesterolo LDL o abbia
indotto effetti collaterali.
Al fine dell’appropriatezza prescrittiva, che tiene nel dovuto conto soprattutto il migliore trattamento del paziente con l’obiettivo di prevenire gli eventi cardio-vascolari, sarà essenziale il monitoraggio clinico per poter documentare il momento e le cause che richiedano la sostituzione della terapia o la sua associazione con altri farmaci.
Per i pazienti con dislipidemia aterogenica (TG>200 mg/dl, HDL<34 mg/dl) e per quelli con ipertrigliceridemia i farmaci di seconda linea da somministrare in associazione alle statine sono i fibrati. Tra questi, il farmaco di prima scelta è il fenofibrato per la maggiore sicurezza di uso nei pazienti in terapia con statine; la combinazione di statine e gemfibrozil è invece associata ad un aumentato rischio di miopatia.
Al fine dell’appropriatezza prescrittiva, che tiene nel dovuto conto soprattutto il migliore trattamento del paziente con l’obiettivo di prevenire gli eventi cardio-vascolari, sarà essenziale il monitoraggio clinico per poter documentare il momento e le cause che richiedano la sostituzione della terapia o la sua associazione con altri farmaci.
Per i pazienti con dislipidemia aterogenica (TG>200 mg/dl, HDL<34 mg/dl) e per quelli con ipertrigliceridemia i farmaci di seconda linea da somministrare in associazione alle statine sono i fibrati. Tra questi, il farmaco di prima scelta è il fenofibrato per la maggiore sicurezza di uso nei pazienti in terapia con statine; la combinazione di statine e gemfibrozil è invece associata ad un aumentato rischio di miopatia.
La nota 13 ha riconsiderato, su aggiornate basi farmaco-terapeutiche, il ruolo dell’associazione tra ezetimibe e statine; infatti l’ezetimibe è un farmaco che inibisce l’assorbimento del colesterolo e che, utilizzato in monoterapia, riduce i livelli di LDL-C dal 15% al 22% dei valori di base.
Mentre il ruolo dell’ezetimibe in monoterapia nei pazienti con elevati livelli di LDL-C è, perciò, molto limitato, l’azione dell’ezetimibe è complementare a quella delle statine; infatti le statine che riducono la biosintesi del colesterolo, tendono ad aumentare il suo assorbimento a livello intestinale; l’ezetimibe che inibisce l’assorbimento intestinale di colesterolo tende ad aumentare la sua biosintesi a livello epatico.
Per questo motivo, l’ezetimibe in associazione a una statina può determinare una ulteriore riduzione di LDL-C (indipendentemente dalla statina utilizzata e dalla sua posologia) del 15%-20%. Quindi, l’associazione tra ezetimibe e statine sia in forma precostituita che estemporanea è utile e rimborsata dal SSN solo nei pazienti nei quali le statine a dose considerata ottimale non consentono di raggiungere il target terapeutico.
Nei pazienti che siano intolleranti alle statine è altresì ammessa, a carico del SSN, la monoterapia con ezetimibe.
La seguente figura presenta
l’entità della riduzione del colesterolo LDL ottenibile con le diverse statine
ai diversi dosaggi disponibili in commercio.
Grafico della riduzione
percentuale del colesterolo LDL adattato dal documento del NHS Foundation Trust
“Guidelines on statin prescribing in the prevention of cardiovascular disease” (2006).
|
|
Dislipidemie familari
Le dislipidemie familiari
sono malattie su base genetica caratterizzate da elevati livelli di alcune
frazioni lipidiche plasmatiche e, spesso da una grave e precoce insorgenza di
malattie CV.
La nota 13 considera le
dislipidemie familiari in base alla moderna classificazione genotipica, basata
sull'identificazione delle alterazioni geniche.
Pur riconoscendo la
difficoltà diagnostica, che si basa su algoritmi che combinano criteri
biochimici, clinici ed anamnestici, è essenziale, per la diagnosi di
dislipidemia familiare, escludere preliminarmente tutte le forme di
iperlipidemia secondaria o da farmaci.
Tra le dislipidemia
familiari che più frequentemente si associano ad un rischio aumentato di
cardiopatia ischemia prematura, vanno ricordate le ipercolesterolemie familiari
autosomiche dominanti (ADH1, ADH2, ADH3), l'iperlipidemia familiare combinata,
la disbetalipoproteinemia e le gravi iperchilomicronemie e ipertrigliceridemie,
l'ilpercolesterolemia da difetto della proteina ARH e la sitosterolemia. Tali
pazienti sono da considerarsi a rischio alto e pertanto l’obiettivo terapeutico
è un valore di LDL-C < 100mg/dl
I farmaci prescrivibili a
carico del SSN sono i seguenti:
DISLIPIDEMIA
|
Farmaci prescrivibili a carico del SSN
|
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Trattamento di
1°
livello
|
Trattamento di
2°
livello
|
Trattamento di
3°
livello
|
|
IPERCOLESTEROLEMIA
FAMILIARE
MONOGENICA (FH)
|
simvastatina
pravastatina fluvastatina lovastatina atorvastatina rosuvastatina (**) |
ezetimibe più
statine
(in associazione estemporanea o precostituita) (**) |
Aggiunta di
resine
sequestranti
gli acidi
biliari
|
IPERLIPIDEMIA
FAMILIARE
COMBINATA
|
simvastatina
pravastatina fluvastatina lovastatina atorvastatina (**) |
rosuvastatina
PUFA-N3 ezetimibe più statine (in associazione estemporanea o precostituita) (**) |
|
DISBETALIPOPROTEINEMIA
|
simvastatina
pravastatina fluvastatina lovastatina atorvastatina(**) fibrati (**) |
rosuvastatina
ezetimibe più statine (in associazione estemporanea o precostituita) (**) |
Aggiunta di
resine
sequestranti
gli acidi
biliari
|
IPERCHILOMICRONEMIE e
gravi
IPERTRIGLICERIDEMIE
|
Fibrati
PUFA N3
|
Fibrati in
associazione
a PUFA N3
|
(**)
Nei pazienti che siano intolleranti alle statine, per il conseguimento del
target terapeutico è rimborsato il trattamento con ezetimibe in monoterapia.
Iperlipidemie in pazienti
con insufficienza renale cronica
Il danno aterosclerotico
nei pazienti con insufficienza renale cronica (IRC), a parità di livello dei
fattori di rischio, è superiore a quello che si osserva nella popolazione
generale; le malattie cardiovascolari sono infatti la principale causa di morte
dei pazienti con IRC. Per tale motivo è necessario un controllo particolarmente
accurato dei fattori di rischio delle malattie CV, tra cui la dislipidemia.
Le statine sembrano
efficaci nella prevenzione di eventi vascolari in pazienti vasculopatici con IRC
e sono in grado di ridurre la proteinuria e di rallentare la progressione della
malattia renale. Per pazienti adulti con IRC in stadio 3-4
(GFR < 60ml/min, ma non ancora in trattamento sostitutivo della funzione
renale), essendo tali pazienti da considerare a rischio molto alto, va
considerato un trattamento farmacologico ipocolesterolernizzante, nel caso di
insuccesso della correzione dello stile di vita, con l'obiettivo di raggiungere
un TT per C-LDL
<70 mg/dL (specie in presenza di condizioni che aumentano ulteriormente il
rischio, come una storia clinica di eventi cardiovascolari accertati o diabete
mellito).
Se i livelli della
trigliceridemia sono ≥500 mg/dL, va considerato un trattamento con PUFA n-3.
Nei pazienti con IRC in
stadio 5 (GFR <15 ml/min o in trattamento sostitutivo della funzione renale) le
evidenze attuali, desunte dai pochi studi di intervento pubblicati, non sono
favorevoli al trattamento della dislipidemia.
Iperlipidemie in
pazienti con insufficienza renale cronica in stadio 3 e 4
(con filtrato
glomerulare compreso tra 15 e 60)
Per pazienti adulti con
IRC il trattamento farmacologico delle dislipidemie è indicato, nel caso di
insuccesso di dieta e cambiamento di abitudini di vita:
Farmaci prescrivibili a carico del SSN
|
|
·
per livelli di Trigliceridi ≥500 mg/dL
|
PUFA-N3
|
·
per livelli di LDL-C≥ 130 mg/dL
|
Ia scelta:
Simvastatina + ezetimibe
IIa scelta:
altre statine a minima escrezione renale (*)
|
(*): vedi
linee guida ESC/EAS 2011
|
Iperlipidemie indotte da
farmaci non corrette dalla sola dieta
Un incremento del
colesterolo totale e delle frazioni a basso peso molecolare (LDL e VLDL), dei TG
e dell'apolipoproteina B sono stati riscontrati nel 60-80%
dei pazienti sottoposti a trapianto di cuore e che ricevono una terapia
immunosoppressiva standard, nel 45% dei pazienti sottoposti a trapianto di
fegato e in una percentuale che arriva fino al 60% nel trapianto di rene.
Numerosi studi effettuati
su campioni di popolazione di adeguata numerosità hanno consentito di dimostrare
la correlazione tra iperlipidemia e lo sviluppo di aterosclerosi e
conseguentemente di malattia cardiovascolare.
Alla luce di questi dati
nella pratica clinica l'utilizzo di farmaci ipolipemizzanti nei pazienti
sottoposti a trapianto di organo solido si è reso indispensabile laddove
l'utilizzo di un regime dietetico controllato a basso contenuto di colesterolo e
la riduzione di eventuali ulteriori fattori di rischio cardiovascolare
modificabili non sia stata sufficiente per mantenere i valori di colesterolemia
entro i limiti consigliati e laddove non sia proponibile l’utilizzo di uno
schema alternativo di terapia antirigetto.
Nei pazienti con infezione
da HIV, a seguito dell'introduzione della HAART (terapia antiretrovirale di
combinazione ad alta efficacia), è frequente l'insorgenza di dislipidemia
indotta dai farmaci antiretrovirali che, nel tempo, può contribuire ad un
aumento dell'incidenza di eventi cardiovascolari, sviluppabili anche in giovane
età.
La prevalenza di
dislipidemia nei pazienti HIV positivi è variabile in rapporto al tipo di
terapia
antiretrovirale, comunque
è del 25% circa per la colesterolemia e oltre il 30% per l'ipertrigliceridemia
(indotta in particolare dall'interferone).
Alla luce di questi dati,
nella pratica clinica la terapia ipolipemizzante è rimborsata dal SSN, laddove
la riduzione dei fattori di rischio cardiovascolare "modificabili" non si riveli
sufficiente a mantenere i valori di colesterolemia e trigliceridemia entro i
limiti di norma e laddove, per motivi clinici e/o virologici, non sia
sostituibile la terapia antiretrovirale in atto.
In questi casi si possono
utilizzare statine di 2° livello in eventuale associazione con gli omega 3.
Nei pazienti in
trattamento con farmaci anti-retrovirali il trattamento con simvastatina è
controindicato.
E' stato dimostrato che
gli inibitori dell'aromatasi (anastrazolo, letrozolo ed esemestane) possono
aumentare il livello del colesterolo sierico in meno del 7% dei pazienti
trattati. Poiché l'anastrazolo a dosi molto elevate è un inibitore del CYP1A2,
CYP3A4 e CYP2C8/9 ed il letrazolo è un modesto inibitore del CYP2C19, se tali
inibitori dell'aromatasi sono associati alla rosuvastatina, si può osservare una
ridotta attivazione o un ridotto metabolimo della rosuvastatina. Essendo la
pravastatina un debole induttore del CYP3A4 riduce i livelli plasmatici dei su
citati inibitori dell'aromatasi.
Iperlipidemie indotte
da farmaci non corrette dalla sola dieta
Farmaci prescrivibili a carico del SSN
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Farmaci
immunosoppressori, antiretrovirali e inibitori della aromatasi
|
Statine
considerando con la massima attenzione l'interferenza con il
trattamento antiretrovirale altamente attivo (HAART).
Fibrati nel
caso sia predominante l'iperTG. Ezetimibe in monoterapia per i
pazienti che non tollerano il trattamento con statine o non possono
eseguirlo.
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Gli omega 3, per una ipertrigliceridemia di 270 (lieve) senza altri fattori di rischio, sono mutuabili, o bisogna sostituirli con fenofibrato?
RispondiEliminaL'asl comunica che la terapia con fenofibrato costa 63 euro l'anno, un costo enormemente inferiore all'uso degli omega 3. In sostanza, quando sono mutuabili gli omega 3? Solo se i trigliceridi, in qualsiasi condizione, sono superiori a 500 mg%?